Fortun
Siamo di fronte allo sviluppo di una nuova generazione di prodotti e servizi potenziati . L’ utilizzo dell’IA in molteplici e variegati settori di mercato ha determinato significativi miglioramenti di efficienza e di qualità grazie all’incremento dell’automazione ed all’ottimizzazione dei processi operativi, con risvolti positivi sulle attività di imprese e pubbliche amministrazioni.
Queste tecnologie diventano, quindi, una leva di sviluppo e di crescita importante per l’economia del Paese, tuttavia una tale molteplicità di applicazioni rende difficile comprendere appieno l’IA e apre una serie di interrogativi.
In occasione della presentazione dei numeri di febbraio e marzo dedicati all’IA, Fortune Italia, insieme all’Intergruppo parlamentare Intelligenza Artificiale, ha organizzato l’ evento “Il futuro dell’IA” durante il quale i principali attori dell’ecosistema nazionale IA si sono confrontati approfondendo i diversi aspetti, opportunità e criticità dell’applicazione nei vari campi di competenza di questo strumento ormai indispensabile.
Rappresentanti delle Istituzioni, delle imprese, del mondo accademico e della società civile ragionano sulla “via italiana” all’Intelligenza Artificiale.
Presenti all’evento anche le venti startup e le cinque aziende che Fortune Italia ha scelto di segnalare con una menzione speciale.
Questo è solo il primo di una serie di incontri che si svolgeranno in diverse città d’Italia, in un percorso che nei prossimi mesi toccherà  Venezia, Cosenza, Torino e Milano.
Hanno aperto i lavori Alessandro Fusacchia, Coordinatore dell’Intergruppo parlamentare IA ed Emanuele Bevilacqua, Direttore di Fortune Italia
Con i saluti istituzionali di Francesco D’Uva, Questore Camera dei Deputati e Vito Borelli, Vicedirettore della Rappresentanza Italiana Commissione Europea.
Sono intervenuti il Ministro per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale Vittorio Colao e la Ministra dell’Università e della Ricerca Cristina Messa. Entrambi hanno contribuito a definire lo scenario italiano mettendo in risalto luci e  ombre, evidenziando punti di forza e margini di miglioramento, tra la valorizzazione di zone del Paese non opportunamente supportate e la riduzione di diseguaglianze.
Il Senatore Andrea Cioffi e l’Onorevole Luigi Gallo  hanno affrontato il tema dell’applicazione dell’Intelligenza artificiale nel contesto pubblico e quindi l’importanza degli Open Data e la necessità di capire come promuovere un gettito nuovo ed edificante dallo sviluppo i questa tecnologia così complessa.
Il video dell’evento è disponibile qui.
Ho avuto il piacere di moderare il panel “Nuove competenze cercasi, dalla ricerca all’impresa”. Dibattito estremamente interessante grazie agli interventi di:
Gianluigi Greco, Presidente dell’Associazione Italiana per l’Intelligenza Artificiale (AIxIA)
Mariapaola Testa, Co-founder di Futurely
Carlo Bagnoli, Ordinario di Innovazione Strategica, Università Ca’ Foscari di Venezia
Siamo partiti dai dati forniti da Gianluigi Greco che hanno messo in risalto quanto sia necessaria una mappatura dei percorsi accademici italiani dedicati all’IA, abbiamo confrontato lo scenario italiano con il trend americano che in realtà è di segno opposto. Vale a dire, in America sta diminuendo l’interesse verso percorsi dedicati all’IA tout court. L’ipotesi proposta è che si stia puntando su figure professionali trasversali che integrino in sé diverse, e inedite, competenze.
Collegata da Londra Giulia Testa che ha portato l’esempio della sua start-up innovativa Futurely che grazie all’IA offre percorsi di orientamento a studenti. L’IA utilizzato per favorire il design thinking, idee che poi diventino scelte. L’IA come strumento che possa rafforzare e supportare le decisioni che, prendendo in prestito la metafora della sua socia Elisa, ribadisce, spettano al pilota, in carne e ossa non a quello automatico.
E a proposito di fattore umano, questo è quanto è emerso dall’intervento di Carlo Bagnoli, Ordinario di Innovazione strategica, Università Ca’ Foscari di Venezia che ha messo in evidenza quanto in realtà nei percorsi accademici manchino corsi per supportare il lato più intuitivo della mente umana che è alla base delle nostre funzioni cognitive. La tecnologia più affascinante e ancora un gran mistero.
Il futuro dell’IA
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